Considerato come il cardine di un'ideale trilogia iniziata con ''Gli indifferenti'' e conclusa con ''La vita interiore'', ''La noia'' (1960) ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale. É la storia del pittore borghese e sfaccendato Dino, assalito dalla noia verso tutto ciò che lo circonda, una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Dal conflitto con la madre, di cui disprezza i valori borghesi, al mancato sollievo che spera di trovare nella pittura, fino alla relazione con la giovane modella Cecilia, che vuole avere, dominare, svalutare, per poterla afferrare, Dino viene descritto nei suoi tre aspetti di artista, di uomo, di amante, finendo per scontrarsi inevitabilmente con la realtá, una realtá che cerca di superare ed evitare e che allo stesso tempo in modo tautologico gli si nega, come una coperta troppo corta.